Made in usa

luglio 8, 2009 § 10 commenti

cacciatore statounitense si sbaglia e uccide bambino di 11 anni grosso quanto un cinghiale.
sarà per la prossima volta.
questa volta bambino 11enne uccide cinghiale. con pistolone.

cinghiale_gigante

Estate made in Italy

settembre 8, 2008 § 10 commenti

I miei pomeriggi estivi sono stati caratterizati da questa posizione. I peli incolti sulle gambe sono la prova di un’estate all’insegna della pigrizia e della noia.

Sono successe comunque delle cose più o meno liete. N. si è trasferita a Pr con S., mamma il 7 agosto ha compiuto gli anni, l’abbiamo festeggiata al lago davanti ad una portata di pesce. Il lago era pieno di cigni che sfoggiavano la loro antipatica e sofisticata bellezza, papere, barche attraccate al porto, romantiche coppiette mano nella mano a passaggiare a riva del lago. E’ il luogo romantico per eccellenza a quanto pare.

il 28 giugno io ed a. ci dirigemmo al pride bolognese. Non mancarono insulti alla chiesa e ai politici italiani.

pride 2008, bologna

Trans, travestiti, omo, lesbo, bi, ermafroditi. Se uno vuole travestirsi da donna lo deve fare bene e poi le zeppe non vanno più di moda:

il maniaco sessuale

io e il maniac.

i preservativi almeno al pride li davano gratis, eppure i ventagli, si moriva di caldo. Ma che cosa non si fa per rivendicare i propri diritti?

la mia nuova amica.

ali di farfalla.

in fine tanto mare. Torre pedrera, luglio 2008.

non ho preso mai così tanto sole in vita mia.

Torero torero olè!

agosto 6, 2008 § 4 commenti

leggo questo e m’incazzo.

Non è il torero ad essere sotto attacco, bensì il toro.

Il torero sarebbe stato sotto attacco se si fosse trovato per strada a passeggiare con la sua famiglia e un toro sbucato dal nulla lo avesse attaccato.

Ma dato che nella corrida il toro è martoriato, mutilato, deriso, mi sembra giusto che attacchi il torero. E, francamente, su 1000 tori uccisi non sarebbe male se ogni tanto morisse un torero.

Questo senso di appartenenza al genere umano ha rotto la minchia, che se un essere umano è ucciso o ferito da un animale comunque sia è necessario stare dalla parte dell’essere umano, anche se questo ha schiavizzato, offeso, ucciso, mutilato un animale.

Io sto dalla parte degli offesi, e nella maggior parte dei casi gli offesi sono gli animali.

Non mi sento di prendere le parti di un essere umano perchè appartiene alla mia specie. Se dovessi pensarla così allora potrei restringere il campo e dire che prendo le parti soltanto degli omosessuali, poi soltanto degli omosessuali alti 1,75 , poi soltanto di quelli che portano il mio nome, poi soltanto di quelli che credono nella mia stessa religione e che sono di pelle bianca. Fortunatamente non funziona così (a meno che tu che stai leggendo non sia un naziskin o uno del ku klux klan).

Adesso incazzatevi tutti:

A MORTE I TORERI, LUNGA VITA AI TORI!

be vegetarian #5

giugno 14, 2008 § Lascia un commento

NEW YORK – Un cambiamento epocale nell’uso di una risorsa che si dà per scontata potrebbe essere imminente. No, non si tratta di petrolio, ma di carne. Come il petrolio anche la carne è soggetta a una domanda crescente a mano a mano che le nazioni diventano più ricche e ciò ne fa salire il prezzo. E come il petrolio anche la carne è qualcosa che tutti sono incoraggiati a consumare in quantità minori. La domanda globale di carne si è letteralmente impennata negli ultimi anni, sulla scia di un benessere crescente, alimentata dal proliferare di vaste operazioni di alimentazione forzata di animali d’allevamento. Queste vere e proprie catene di montaggio della carne, che partono dalle fattorie, consumano quantità smisurate di energia, inquinano l’acqua e i pozzi, generano significative quantità di gas serra, e richiedono sempre più montagne di mais, soia e altri cereali, un fatto che ha portato alla distruzione di vaste aree delle foreste pluviali tropicali.

Proprio questa settimana il presidente brasiliano ha annunciato provvedimenti di emergenza per fermare gli incendi controllati e l’abbattimento delle foreste pluviali del Paese per creare nuovi pascoli e aree di coltura. Negli ultimi cinque mesi soltanto, ha fatto sapere il governo, sono andate perse 1.250 miglia quadrate di foreste.

Nel 1961 il fabbisogno complessivo di carne nel mondo era di 71 milioni di tonnellate. Nel 2007 si stima che sia arrivato a 284 milioni di tonnellate. Il consumo pro-capite di carne è più che raddoppiato in questo arco di tempo. Nel mondo in via di sviluppo è cresciuto del doppio, ed è raddoppiato in venti anni. Il consumo mondiale di carne si prevede che sia destinato a raddoppiare entro il 2050.

 
Produrre carne comporta il consumo di tali e tante risorse che è una vera impresa citarle tutte. Ma si consideri: secondo la Fao, la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, le terre destinate all’allevamento del bestiame costituiscono il 30 per cento delle terre emerse non ricoperte da ghiacci del pianeta. Questa stessa produzione di bestiame è responsabile di un quinto delle emissioni di gas serra della Terra, più di quelle emesse dai trasporti nel loro complesso. Uno studio dello scorso anno dell’Istituto nazionale di scienze dell’allevamento in Giappone ha stimato che ogni taglio di carne di manzo da un chilogrammo è responsabile dell’equivalente in termini di diossido di carbonio alle emissioni di una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l’energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt.

Cereali, carne e perfino energia sono collegati tra loro in un rapporto di interdipendenza che potrebbe avere spaventose conseguenze. Benché circa 800 milioni di persone di questo pianeta soffrano la fame o siano affette da malnutrizione, la maggior parte dei raccolti di mais e soia coltivati finiscono a nutrire bestiame, maiali e galline. Ciò avviene malgrado un’implicita inefficienza: per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali, secondo quanto afferma Rosamond Naylor, docente associato di economia all’università di Stanford. Nel caso di bestiame allevato negli Stati Uniti con cereali questo dato deve essere moltiplicato ancora per dieci. Negli Stati Uniti l’agricoltura praticata per soddisfare la domanda di carne contribuisce, secondo l’Agenzia per la Protezione Ambientale, a circa tre quarti dei problemi di qualità dell’acqua che caratterizzano i fiumi e i corsi d’acqua della nazione.

Considerato poi che lo stomaco delle bestie allevate è fatto per digerire erba e non cereali il bestiame allevato a livello industriale prospera soltanto nel senso che acquista peso rapidamente. Questo regime alimentare ha reso possibile allontanare il bestiame dal suo ambiente naturale e incoraggiare l’efficienza dell’allevamento e della macellazione in serie. È tuttavia una prassi che provoca problemi di salute tali che la somministrazione di antibiotici è da ritenersi usuale, al punto da dar vita a batteri resistenti agli antibiotici.

Questi animali nutriti a cereali contribuiscono oltre tutto a una serie di problemi sanitari tra gli abitanti più benestanti del pianeta, quali malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e diabete. La tesi secondo cui la carne fornisce un apporto proteico è giusta, purché le quantità siano limitate. L’esortazione americana quotidiana a consumare carne – del tipo “guai a te se non mangi la bistecca” – è negativa.

Che cosa si può fare? Risposte facili non ce ne sono. Tanto per cominciare occorre una migliore gestione degli sprechi. A ciò contribuirebbe l’abolizione dei sussidi: le Nazioni Unite stimano che questi costituiscono il 31 per cento dei guadagni globali dell’agricoltura. Anche migliori tecniche di allevamento sarebbero utili. Mark W. Rosengrant, direttore della tecnologia ambientale e della produzione presso l’istituto senza fini di lucro International Food Policy Research afferma: “Occorrerebbe investire nell’allevamento e nella gestione del bestiame, per ridurre la filiera necessaria a produrre un livello qualsiasi di carne”.

E poi c’è la tecnologia. Israele e Corea sono tra i Paesi che stanno sperimentando tecniche di sfruttamento delle scorie e del letame animale per generare elettricità. Altro suggerimento utile potrebbe essere quello di far ritorno al pascolo. Mentre la domanda interna di carne è ormai uguale ovunque, la produzione industriale di bestiame è cresciuta due volte più rapidamente dei metodi di base di sfruttamento delle terre, secondo quanto risulta alle Nazioni Unite. I prezzi reali di carne bovina, di maiali e pollame si sono mantenuti costanti, forse sono perfino scesi, per 40 anni e più, anche se ora stiamo assistendo a un loro aumento di prezzo. Se i prezzi elevati non costringono a cambiare le abitudini alimentari, forse sarà tutto l’insieme – la combinazione di deforestazione, inquinamento, cambiamento del clima, carestia, malattie cardiache e crudeltà sugli animali – a incoraggiare gradualmente qualcosa di molto semplice: mangiare più vegetali e meno animali.
Nel suo studio del 2006 sull’impatto dei consumi di carne sul pianeta, intitolato “La lunga ombra del bestiame”, la Fao dice: “È motivo di ottimismo prendere atto che la domanda di prodotti animali e di servizi ambientali sono in conflitto tra loro ma possono essere riconciliate”. Gli americani, in effetti, stanno comprando sempre più prodotti eco-compatibili, scegliendo carni, uova e latticini prodotti con metodi sostenibili. Il numero dei prodotti e dei mercati di questo tipo si è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni.

Se gli attuali trend continueranno, invece, la carne diventerà una minaccia più che un’abitudine. Non diventerebbe del tutto insolito consumare carne, ma proprio come i SUV dovranno cedere il passo a vetture ibride, l’epoca dei 220 grammi al giorno di carne sarà giunta alla fine. Forse, dopotutto, non sarà poi così drammatico.

(copyright The New York Times)
(Traduzione di Anna Bissanti)

il decalogo del buon animalista

Maggio 15, 2008 § 4 commenti

Un buon animalista NON:

  • Mangia animali, di nessuna specie o razza.
  • Indossa pellicce nè indumenti di pelle (per il sadomaso potete usare il latex o la pelle sintetica)
  • Crede nella superiorità del genere umano
  • Va agli zoo nè ai circhi. Se avete figli piccoli che vogliono divertirsi portateli al parco, alle giostre, in piscina, al mare, in montagna. Portateli dove possono vedere animali LIBERI. Se proprio vogliono andare allo zoo fategli capire che tenere un essere vivente dietro una gabbia è sbagliato e disumano. (a meno che non siano pluriomicidi o stupratori o mafiosi o politici corrotti: se la sono cercata, gli animali NO)
  • Tenta di far assomigliare il suo animale domestico al figlio che non ha mai avuto. Gli animali hanno una dignità e il loro senso estetico è ben diverso dal nostro. Loro non sono peggiori o migliori di noi, ma soltanto DIVERSI.
  • Usa cosmetici testati sugli animali, e cerca di limitare al massimo il consumo di farmaci testati su animali vivisezionati.
  • Abbandona il suo animale
  • Pensa: Dio ha creato gli animali per noi, possiamo farne ciò che vogliamo. Se è per questo la Bibbia dice che la donna è stata creata dalla costola di un uomo, ma non mi pare proprio che la donna sia la continuazione dell’uomo. Se c’è un Dio, egli ha creato tutti gli esseri UGUALI e LIBERI.
  • Pensa: ma allora i cavolfiori e le zucchine? Risposta: I vegetali non hanno terminazioni nervose, non provano dolore. Gli animali e gli esseri umani sì.

all the lonely people

Maggio 12, 2008 § 3 commenti

ti accorgi quanto sia importante la vita quando una notizia scioccante ti assale.

ieri un uomo del mio paese ha deciso di porre fine alle sue sofferenze impiccandosi. aveva due bambini, una semplice vita fatta di tanta umiltà e un matrimonio alle spalle finito. una vita per quanto tale normale, priva d’eccessi e di ogni causa che ti possa far pensare minimamente il perchè di questa scelta definitiva.

chissà cosa passa per la testa in quel millesimo di secondo che ti lasci andare sospeso tra soffitto e pavimento. sospeso nel vuoto limitato di una buia stanza. compiere un atto simile è profondamente egoista e di una persona priva di sperma ma anche un atto di terribile coraggio per porre rimedio al turbinio implacabile della nostra anima.

non credo quel uomo sia stato capito e compreso fino in fondo da questa stupida vita,anche se non ho mai parlato con lui credo sia stata una persona sola , si esatto era un uomo malato di solitudine, e nient’altro. la solitudine rende pazzi.

per la mia fottutisima pigrizia non ho fatto nulla per farlo sentire meno solo,avrei potuto fare qualcosa. renderlo partecipe, regalare delle spillette ai suoi figli per esempio, strappandogli così un semplice  e misero sorriso.

odio la solitudine, vorrei capire perchè non possiamo sentirci parte integrante l’uno dell’altro? vorrei comprendere perchè alcune persone sono circondate da persone che leccano il culo e altre che restano in disparte in un angolo a patire l’ira dell’inferno di questo straccio di vita. 

All the lonely people
Where do they all come from ?
All the lonely people
Where do they all belong ?

be vegetarian #4

aprile 22, 2008 § 4 commenti

Pubblicità danese che dovrebbe invogliare i consumatori a mangiare più verdure.

orazio

aprile 20, 2008 § 3 commenti

Un gatto italiano di nome Orazio spopola oggi sui giornali londinesi perchè è grande e grosso come un bambino di due anni e il suo peso (16 chili abbondanti) ne fa uno dei felini più obesi dell’intero pianeta.

Fulvo, molto somigliante al celebre Garfield dei fumetti, Orazio vive a Eupillo in provincia di Como e campeggia sui più disparati quotidiani della capitale britannica – dal ’Telegraph’ al ’Mail’ passando per il ’Mirror’ – grazie ad una eloquente fotografia dove è immortalato in braccio alla padrona, Laura Santarelli.

Pur dando spazio al «mostro» il ’Mail’ mette in risalto che Orazio non può ad ogni modo rivendicare alcun primato da Guinness: si sa infatti di un gatto di ben 18,5 chilogrammi che vive negli Stati Uniti, per la precisione in Minnesota.

Parlare di Guinness è ad ogni modo fuori luogo: da qualche anno il libro dei primati non fa più il monitoraggio degli animali domestici più grassi nel timore che padroni senza scrupoli a caccia di record alimentino a forza cani, gatti o canarini.

La foto del pasciutissimo Orazio viene usata dal ’Telegraph’ come spunto per ironizzare sulla dieta mediterranea «che dovrebbe mantenervi magri e in salute ma sembra avere l’effetto opposto» sull’enorme gatto comasco.

fonte: lazampa.it

reports/2

aprile 5, 2008 § 13 commenti

“il cane è il migliore amico dell’uomo.”

mai frase banale fu più veritiera. ciao lampone.

datemi un cetriolo

marzo 30, 2008 § 6 commenti

è fatto tutto di carne putrida.

voglio diventare vegetariano,mangiare erba come le capre. schifare il petto di pollo e non sentirmi così più in colpa di avere inghiottito un pennuto. non amo mangiare carne, anche se non posso considerarmi un naturalista-vegetariano. le budella di maiale, il fegato d’agnello ,sono anche le mie di budella, e anche il mio di fegato,non potrà mai essere poi così tanto diverso un organo di una bestia da quello di un “essere umano”,no?! da qualche giorno sogno mele che ballano l’amacumba, carote che girano su se stesse e tutto ciò che è vegetarian food che entra nella galleria della mia bocca!

diventare vegetariano la vedo come una purificazione,dato che non potrò purificarmi in nessun altro senso e modo e che le porte del paradiso cattolico mi hanno scomunicato,proverò a conquistarmi un posto nell’eden mussulmano, evitando l’assunzione di carne di maiale.

in quel periodo matto e furioso i telegiornali mostravano la finta aviaria, l’ormai celebre mucca pazza, pulcini massacrati perché in eccedenza. la dignità di questi animali è stata annullata! non voglio che qualcuno si converta al vegetarianismo,non deve essere atto di moda o una strada per incominciare una dieta, ma quando mi capita di pranzare piuttosto che cenare con frutta,verdura,legumi ho in corpo una sensazione ben lontana dalla solita pesantezza e dalla pancia gonfia.

mi sento meglio, adottare uno stile di nutrizione vegetariano comporta comunque una gradualità.

non sono contro l’assunzione di carne e suoi derivati; sono contro a chi mercifica, sono contro le lobby della carne. perchè il mercato e le lobby, lo sappiamo, non producono niente di buono.

buon appetito!

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